Il neocapitalismo globalizzato chiede di essere "imprenditori di se stessi".
Chiede di valorizzarti come "capitale umanO".
Ti chiede di iniettarti la sua pestilenziale dose d'ideologia: "sei immagine, sei corpo, sei pensiero solo se ti valorizzi come capitale...oppure non sei un cazzo!".
L'ortopedia sociale del fordismo disciplinare è divenuta pneuma-narcocosmica ortofrenia per forgiare le menti nell'era della riproducibilità dello spettacolo integrato nel postfordismo controllore. Rappresentazioni di se stessi e razionalità d'impresa come "eterna e naturale" legge (w Markionne!); normalizzazione/normativizzazione per poter essere-nel-mondo sempre come assoggettato, per sempre come subalterno: eccole le ipostatizzazioni del neuro-imperio condizionante le performances corporali e il conformismo dell'Immagine iconomica come esclusive riflessione e tecnologie del sé. L'ascrizione delle soggettività a questa Grande Eminente Oggettività del Kapitale presenta ovunque e in ogni tempo una lista di proscrizione dei dannati della terra.
Esteriorità e anomalie selvagge iniziano a presentare però il proprio conto.
Dal sud del mediterraneo una massa pesante di giovanissimo general intellect preme sulle oppressive frontiere artificiali del vecchio mondo pseudodemocratico del regime della legalità capitalistica. Un displacement nell'ordine -o dis-ordine- del discorso delle stesse "democrazia" e "libertà" dell'Occidente al tramonto, viene agìto come tumulto costituente da moltitudini pensanti che praticano percorsi di liberazione. E' la rivincita della fisica del bisogno e del desiderio contro la metafisica delle immagini e delle rappresentazioni dispensateci dalle decadenti e gerontocratiche società capitalistiche.
Per questo transmoderno in divenire e contro la senescenza dell'ortofrenia sociale capitalistica
Esteriorità e anomalie selvagge iniziano a presentare però il proprio conto.
Dal sud del mediterraneo una massa pesante di giovanissimo general intellect preme sulle oppressive frontiere artificiali del vecchio mondo pseudodemocratico del regime della legalità capitalistica. Un displacement nell'ordine -o dis-ordine- del discorso delle stesse "democrazia" e "libertà" dell'Occidente al tramonto, viene agìto come tumulto costituente da moltitudini pensanti che praticano percorsi di liberazione. E' la rivincita della fisica del bisogno e del desiderio contro la metafisica delle immagini e delle rappresentazioni dispensateci dalle decadenti e gerontocratiche società capitalistiche.
Per questo transmoderno in divenire e contro la senescenza dell'ortofrenia sociale capitalistica
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